Una corrida a quattro. Oltre 36 milioni alle urne per le elezioni parlamentari. Quattro sono i leader delle principali formazioni in campo. Ecco, uno a uno, i loro profili.  

 

 

MARIANO RAJOY (Partito Popolare)
 

Formazione
 

Nato a Santiago de Compostela 60 anni fa, si laurea in Legge, seguendo le orme del padre e del nonno. Quest’ultimo, Enrique Rajoy Leloup è stato uno dei redattori dello Statuto d’Autonomia della Galizia. Non parla lingue straniere. 

 

Politica
 

Subito dopo il servizio militare, nel 1981 diventa deputato in Galizia con Alleanza Popolare, partito che poi si è trasformato nel Pp. Dopo l’ingresso in Parlamento fa parte dei governi Aznar come ministro (Pubblica Amministrazione, Educazione, Interno) e come vicepresidente. Nel 2004 si candida premier contro Zapatero, ma viene sconfitto. Alla fine dell’enna viene eletto presidente del Pp e diventa leader dell’opposizione. Sconfitto anche nel 2008, si rifà nel 2011, vincendo le elezioni dopo l’addio di Zapatero e conquistando la maggioranza assoluta dei seggi. Durante il suo mandato ha dovuto affrontare le difficoltà della crisi economica e la questione catalana. 

 

Vita privata
 

Sposato, padre di due figli, è molto schivo. Ha fatto le elementari dalle suore e ha avuto una formazione molto cattolica, studiando poi dai gesuiti. Da giovane ha giocato a basket, ma anche oggi tiene molto al suo fisico: si alza ogni mattina alle 6.55 e fa una quarantina di minuti di tapis-roulant. Nel weekend, quando può, va a camminare in montagna. Quando aveva 24 anni è rimasto coinvolto in un grave incidente stradale che gli ha lasciato una vistosa cicatrice sulla faccia, che lui copre con la barba. 

 

IL PARTITO: Partito Popolare (PP)
 

È l’attuale partito di governo, di centrodestra, conservatore. Al momento è dato in testa da tutto i sondaggi, ma quasi certamente non avrà la maggioranza assoluta. Per governare dovrà quindi trovare un accordo con altri partiti e formare una coalizione o cercare un appoggio esterno. 

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ALBERT RIVERA (Ciudadanos)
 

Formazione
 

Nato a Barcellona 35 anni fa, è il leader e candidato premier di Ciudadanos, la formazione nata in Catalogna contro l’indipendentismo e ora alla prova nazionale. Laureato in Legge, iniziato subito a lavorare alla banca La Caixa. Un mondo che conosce da vicino, motivo per cui è accusato di essere “l’uomo delle banche”. L’Economist ha fatto endorsement per lui. Parla spagnolo, inglese e francese. Ha fatto l’Erasmus a Helsinki, in Finlandia. 

 

Politica
 

Grande estimatore di Angela Merkel, da ragazzo ha bazzicato nelle sedi del Partito Popolare, anche se lui giura di non essere mai stato iscritto. Nel 2006, anno del primo congresso di Ciudadanos, si candida alla presidenza della Catalogna presentandosi nudo sui manifesti elettorali. Ci riprova, anche questa volta senza successo, nel 2010. La sua opposizione all’indipendentismo catalano gli è valsa anche qualche minaccia di morte. 

 

Vita privata
 

Separato, ha una figlia piccola. Viene considerato il candidato più gradito all’elettorato femminile: una su due dice che lo vorrebbe come partner. La sua popolarità è cresciuta a dismisura grazie alle sue sempre più frequenti apparizioni in tv, dove ha mostrato grandi abilità oratorie. A sedici anni è stato campione catalano di nuoto, tifa Barcellona e ama andare al mare alle Baleari. Tra i suoi film preferiti c’è Avatar, gli piace ascoltare Joaquin Sabina e Paco de Lucia. Ha una moto Yamaha 1000 e spesso nei suoi discorsi cita Abramo Lincoln, Martin Luter King e John F. Kenneydy. 

 

IL PARTITO: Ciudadanos
 

Partito nato in Catalogna, si è sempre battuto contro gli indipendentisti. Grazie al suo leader Albert Rivera nell’ultimo anno ha avuto un grandissimo successo a livello nazionale. Si presenta come un partito né di destra né di sinistra, anche se è certamente più vicino al Partito Popolare come ideologia. Si batte per un rinnovamento della politica. 

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PEDRO SANCHEZ (Psoe)
 

Formazione
 

Nato a Madrid 43 anni fa, anche se dice di compierli ogni quattro, visto che è nato il 29 febbraio. E’ il segretario del Psoe, con cui si candida alla presidenza del governo spagnolo. Laureato in Scienze Economiche, ha un Master in Politica Economica Europea e uno in Leadership Pubblica. Nel 2012 inizia un dottorato in Economia all’Università Camilo José Cela di Madrid. Parla spagnolo, inglese e francese.  

 

Politica
 

Iscritto al Psoe dal 1993, nel 1998 lavora al Parlamento Europeo con la socialista Barbara Duhrkop e durante la guerra in Kosovo come capo di gabinetto dell’Alto Rappresentante delle Nazioni Unite in Bosnia. Nel 2009 diventa deputato dopo la rinuncia di un collega e ci è rimasto fino al 2011. Ci torna nel 2013, anche questa volta dopo la rinuncia di una compagna di partito. Il suo punto di riferimento politico è Olof Palme, l’ex primo ministro svedese assassinato nel 1986. 

 

Vita privata
 

Ex giocatore di pallacanestro, tra i suoi artisti musicali preferiti ci sono Lori Meyer, Bjork e Arcade Fair. Il suo scrittore preferito è Herman Hesse. Ha fatto le scuole primarie con la regina Letizia, ma non erano nella stessa classe. È sposato e ha due figli, vorrebbe imparare a cucinare ma non è capace. Tiene molto a uno stile di vita salutare («poco caffè e pochissimo alcol»). L’immagine del suo profilo WhatsApp è un quadrifoglio. 

 

IL PARTITO: Partito socialista (Psoe)
 

È l’altro grande partito spagnolo, che si è quasi sempre alternato con il principale partito di centrodestra (dal 1989 il Pp). Progressista, di centrosinistra, sta perdendo peso tra l’elettorato: molti sono fuggiti verso Podemos o verso Ciudadanos. 

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PABLO IGLESIAS (Podemos)
 

Formazione
 

Nato a Madrid, 37 anni, è il segretario di Podemos, con cui si candida alla presidenza del governo spagnolo. Laureato in Legge e Scienze Politiche, ha fatto l’Erasmus a Bologna e, da esponente del movimento no global, ha scritto una tesi sulle Tute Bianche. Docente all’università Complutense di Madrid, è anche un presentatore televisivo, aspetto che ha contribuito ad aumentare la sua popolarità. Ha un master in Scienze Umane e uno in Comunicazione. Parla spagnolo, inglese, italiano e francese. 

 

Politica
 

Inizia a fare politica attiva alle elezioni del 2011 con Izquierda Unida, ma nel 2014 lancia Podemos, di cui è diventato segretario nell’ottobre dello stesso anno. A giugno 2014 diventa eurodeputato, incarico che lascia a ottobre di quest’anno per dedicarsi alle elezioni politiche.  

 

Vita privata
 

Ama il basket, bere birra con gli amici nel quartiere Lavapies di Madrid e ascoltare le canzoni di Joaquin Sabina. Va spesso a correre e il medico gli ha consigliato di fare sollevamento pesi perché è troppo magro. Vive in un piccolo appartamento a Puente de Vallecas, a sudest di Madrid, nella casa ereditata dalla zia. A marzo, nella notte delle elezioni in Andalusia, ha annunciato sui social network la fine della sua storia d’amore con Tania Sanchez, ex deputata madrilena di Izquierda Unida. Il suo soprannome è “El coleta”, il codino. 

 

IL PARTITO: Podemos
 

E’ il partito nato sulla spinta del movimento degli Indignados. Propone ricette tipiche della sinistra, anche se si pone oltre la dicotomia destra/sinistra. Vuole un profondo rinnovamento dell’attuale classe politica, “la casta”. A livello locale ha conquistato alcuni comuni e ha messo piede in qualche amministrazione regionale grazie agli accordi raggiunti con altri partiti locali, ma anche con il Psoe. 

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