SPEZZANO ALBANESE – Gioie e dolori per il nuovo piano del mercato cittadino, partito ieri mattina a Spezzano Albanese in forma sperimentale per i prossimi sei mesi. Quello che dovrebbe essere un punto di svolta, studiato a puntino dall’attuale amministrazione guidata dal sindaco Ferdinando Nociti, sembra non trovare i pareri favorevoli di tutti i cittadini. Alla base della querelle che si è sviluppata da qualche tempo ci sarebbe lo spostamento, nel solo giorno di sabato, del mercato ortofrutticolo e alimentare dalla storica Piazza Mercato all’area di Orto Barbato, in una pertinenza del mercato così detto “grande”. Questa novità non è piaciuta però alla gente che, sin dalle prime battute, ha manifestato perplessità. Ovviamente non parliamo di tutti, in particolare ad aver sollevato la polemica sarebbero quelle persone che vivono nel centro storico e quindi nei pressi della storica Piazza Mercato.
È bene ricordare che lo spostamento, decretato dagli amministratori, si sarebbe reso necessario a seguito di una formale richiesta scritta presentata proprio dai venditori ambulanti i quali, senza troppi giri di parole, hanno manifestato il disagio nell’ottenere le vendite. Sulla scorta di queste considerazioni, quindi, visto il piano in atto, l’assessore al Commercio e Attività produttive, Maria Galizia, ha ben pensato di unire in una sola area il mercato, dando così la possibilità alla gente di avere “sotto mano” tutti i servizi del mercato.
E se da un lato qualcuno nella mattinata lamentava “la desolazione della storica Piazza Mercato”, dall’altro l’assessore Galizia ha precisato: «Ho raccolto i pareri dei venditori dell’alimentare e devo dire che si sono detti molto contenti. Il nuovo posizionamento, mi hanno detto, ha migliorato le vendite. Circa le polemiche, anche io ho sentito signore che si sono lamentate con me personalmente. Però ho fatto notare come le stesse si trovavano già al mercato e che nello stesso luogo trovavano tutto. Insomma, polemiche sterili che col tempo credo scompariranno definitivamente poiché siamo pronti a migliorare».

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