LAIVES. Gli schiamazzi notturni, purtroppo, sono un classico col quale, loro malgrado, son costrette a convivere le famiglie che abitano attorno ai parchi pubblici, così come puntualmente si verifica che, alla mattina dopo, nei medesimi spazi pubblici si possono rintracciare bottiglie vuote, mozziconi, cartoni per la pizza e talvolta pure danni agli arredi e ai giochi. In questo senso non c’è parco che si salvi a Laives, perché se da tempo gli abitanti di via Marconi si lamentano dei disagi causati da queste situazioni che hanno come fulcro il grande parco pubblico, voci di protesta arrivano anche dal verde “incastonato” fra i condomini delle cooperative in zona 23 (via Galizia). Anche lì, stando a chi abita, spesso durante la notte, nel parco è bagarre, nonostante, come succede per gli altri parchi comunali, ad una certa ora i cancelli di ingresso si chiudano automaticamente. Ma scavalcare le recinzioni è un gioco da ragazzi e, paradossalmente, proprio la chiusura degli accessi garantisce a chi salta dentro una certa tranquillità. «Nel parco sotto le nostre abitazioni – dice chi abita in zona 23 – c’è una specie di gazebo che è diventato il rifugio di coloro che entrano nel parco nottettempo. Alla mattina si trovano vetri di bottiglie rotte e altri rifiuti abbandonati, uno spettacolo poco edificante. Abbiamo anche chiamato le forze dell’ordine in qualche occasione dove proprio si esagerava, ma evidentemente l’effetto deterrente non funziona visto che questi episodi si ripetono. Forse – concludono questi residenti – l’installazione di qualche telecamera per la videosorveglianza potrebbe contribuire a scoraggiare questi comportamenti incivili».

Non è un compito semplice ad ogni modo quello che tocca alle forze dell’ordine, perché il territorio da controllare è vasto rispetto alla disponibilità d uomini e mezzi. Durante questi mesi estivi, la polizia di Laives ad esempio organizza pattugliamenti notturni del territorio comunale fino a mezzanotte circa, ma si tratta di una sola pattuglia, che ha in carico strade e parchi di Laives, Pineta e San Giacomo. Lo stesso vale anche per i carabinieri, che garantiscono un servizio 24 ore su 24 ma anche loro hanno un organico molto ridotto e un territorio vasto sul quale vigilare e può succedere che mentre la pattuglia è a San Giacomo, i problemi si verifichino a Laives e nel tempo che intercorre fra la chiamata e l’arrivo sul posto, i protagonisti si siano già dileguati. Non è facile insomma il compito, nemmeno per le forze dell’ordine, mentre il discorso delle telecamere è stato preso seriamente in considerazione dall’amministrazione comunale che già ha iniziato ad installarne una ventina nei punti nevralgici indicati proprio dai carabinieri.

Altre ne arriveranno a completare la rete di videosorveglianza.

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