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COOPERAZIONE MISSIONARIA: GALIZIA (MISSIO), TUTTI “CORRESPONSABILI”


Il cammino dell’impegno missionario della Chiesa italiana dal 1982 ad oggi, scandito anche dai documenti magisteriali pontifici e della Cei succedutisi, secondo i quali “tutta la Chiesa è soggetto della missione” e “la missione non è opera di navigatori solitari”; anzi “la comunione è la prima forma di missione”. Lo ha ripercorso questo pomeriggio a Roma Tommaso Galizia, vicedirettore della Fondazione Missio-Pontificie opere missionarie, intervenuto alla presentazione del quarto convegno missionario nazionale che si terrà dal 20 al 23 novembre a Sacrofano su “Alzati e va’ a Ninive la grande città… dove il Vangelo si fa incontro”. Destinatari dei documenti citati, come in una sorta di trilogia, ha precisato Galizia, presbiteri, istituti religiosi e laici, tutti “corresponsabili” della missione. Tra i diversi testi, la “Redemptoris missio” di Giovanni Paolo II, “summa della missione”. Nel 1990 al convegno di Verona viene inaugurato il Cum ad opera del cardinale Jozef Tomko, allora prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli. Al convegno di Bellaria (1998) il messaggio centrale è invece: “La missio ad gentes è paradigma della pastorale”. Galizia ricorda anche la nascita della Fondazione Missio nel 2005 per iniziativa del Comitato permanente Cei, e l’approvazione da parte della presidenza Cei, nel 2012, del regolamento del Centro missionario diocesano e la pubblicazione del relativo vademecum.

25/02/2014 –

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