MADRID – La polizia spagnola ha annunciato di aver smantellato la più grande rete di contraffazione di firme di abbigliamento in Spagna con l’arresto di 99 persone, tra cui due imam, uno dei quali sarebbe stato tra i capi dell’organizzazione. Il governo ha precisato che la rete, di origine marocchina, aveva un giro di affari di 5,5 milioni di euro, per un totale di 235 tonnellate di abiti e scarpe di false griffe.

L’organizzazione produceva gli abiti in fabbriche illegali in Portogallo da dove poi venivano inviati a Xinzo de Limia, in Galizia, dove aveva sede la centrale del traffico. “Una parte dei proventi era nascosta in carte bancarie ed altri documenti ritrovati nelle moschee di Ourense, sempre in Galizia, e di Xinzo de Limia”, precisa la polizia.

Tra le persone arrestate figura l’imam della moschea di quest’ultima località che secondo gli inquirenti sarebbe uno dei capi della rete. La moschea riceveva circa 100.000 euro di donazioni dall’organizzazione. Anche l’imam della moschea di Ourense è stato arrestato e la polizia lo sospetta di aver partecipato al riciclaggio dei proventi del traffico.

La polizia spagnola, che ha operato in collaborazione con i colleghi portoghesi in un’indagine durata due anni, ha compiuto perquisizioni in 117 luoghi in tutto il paese, comprese le due moschee in questione, ed ha arrestato 65 persone in Spagna e 34 in Portogallo.

ats


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