Si chiama Gaia Galizia, e sentirla parlare è una delizia. Tra tutti i concorrenti eliminati da XFactor fino a oggi, si è rivelata la più umile e talentuosa, capace di sfoderare un’attitudine analitica lucida e sorprendente, anagrafe alla mano.
Una che non le manda a dire, per lei le cose sono o bianche o nere, una che con la musica vanta un’attrazione speculare così diretta e volitiva da apparire inevitabile eppure frizzante. Punk, diremmo, osservandola. Peccato, Mika ha perso una cantante che “spaccava” davvero.

Ha perso al ballottaggio con gli Ape Escape.
«Loro sono originali e simpatici, hanno proposto qualcosa di nuovo, hanno saputo distinguersi. In Italia, di ragazze che cantano punk-rock e indie, ce ne sono tante. Peccato, perché iniziavo davvero a divertirmi».
Il ballottaggio è arrivato dopo la prima manche…
«Senza fare polemiche, sono stata mandata io al ballottaggio e non chi ha steccato sulle note alte della prima canzone. Però, a dirla tutta, per me si trattava del terzo ballottaggio. Dunque qualche domanda me la sono fatta. Sapevo che prima o poi mi sarebbe toccata l’eliminazione».
Sfuma così la possibilità di lavorare su un inedito per le semifinali. La dica tutta, un po’ sperava di arrivare in fondo?
«Un pochino sì, è normale. Ma non ho deciso di partecipare a X Factor per vincere. L’ho sempre visto come un trampolino, un modo per acquisire visibilità e lavorare a progetti personali».
Lei è punk, X Factor è pop.
«Vero. I talent show sfornano pop-star, io non sono molto “pop”. Tra i concorrenti, non ho neanche la voce più precisa e potente, del resto».
Chi ha la voce più precisa?
«Violetta. L’unica volta che ha commesso un’imprecisione, è stata quando, cantando One day, è stata leggermente crescente. Ma si trattava dell’eccezione che conferma la regola della sua perfezione».
Dice di non essere pop, ma con la pop-star Mika si è trovata bene!
«Mika è stato eccezionale, mi ha aiutata a inquadrare il mio percorso, me lo ha fatto comprendere appieno».
Nessuna recriminazione sulle sue scelte?
«Forse quando ho eseguito I wish I was a punkrocker e lui mi ha detto che avrebbe potuto fare una scelta diversa…ma in realtà va benissimo così. Io mi sono divertita molto anche con quel pezzo».
X Factor UK non prevede la convivenza forzata nel loft. La versione italiana, sì. Trova sia una costrizione?
«Io sono un spirito libero, dunque essere costretta a una convivenza forzata, sulle prime, mi ha destabilizzata. Però nel loft ho legato con tutti, soprattutto con gli “over”, forse perché sono vecchia dentro (ride, nda). Ho compreso anche i lati positivi del non avere contatti con l’esterno: puoi concentrarti su te stessa e sul tuo scopo, evitando influenze potenzialmente deleterie».
Facciamo un pronostico: chi vincerà?
«Mi piacerebbe vincesse qualcuno della mia squadra, dunque dovrei dire Violetta. Michele però è quello umanamente più in empatia con lo show: ha molto talento, ha saputo evolversi. Le sue chances di vittoria sono alte».

 

Gabriele Gambini

(Nella foto Gaia Galizia)

 

 

 

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