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14/12/2015 – A scuola di Costituzione, premiazione: applausi per bimbi Montentenero
Montenero Di Bisaccia. Si è aperto con lInno di Mameli la cerimonia di premiazione del Concorso nazionale a Scuola di Costituzione che si è svolta l11 dicembre nella sala consiliare del Comune di Montenero di Bisaccia. Protagonisti della giornata sono stati gli alunni dellIstituto Omnicomprensivo dalla scuola dellinfanzia fino ai ragazzi dellIpsia – a cui è stato affidato il compito di animare la manifestazione con una serie di iniziative e riflessioni fatte a partire dallart. 3 della Costituzione. Il pi bello della nostra Costituzione ha evidenziato la preside Anna Rosa Costantini perché afferma unuguaglianza formale in quanto dice che abbiamo gli stessi diritti e sostanziale, perché affida alla Repubblica il compito di rimuovere gli ostacoli. E la scuola è il primo posto dove si impara luguaglianza. E lobiettivo del Concorso, promosso dal Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti con lAssociazione Nazionale Magistrati e con la Fondazione Lelio e Lisli Basso Isocco, era proprio quello di riflettere sullart. 3 della Costituzione e sui problemi riguardanti lintegrazione culturale, le pari opportunità, i diritti.
A dirigere lincontro il maestro Leo Galizia. Oggi è la vostra festa ha esordito dando il benvenuto ai presenti e rivolgendosi agli studenti che numerosi hanno riempito la sala iniziamo pertanto con lInno di Mameli uguali e uniti nelle nostre diversità. Tutti in piedi, dunque, bambini e adulti, seguendo le note dellInno. Subito dopo, e prima di procedere alla premiazione della scuola dellInfanzia, gli studenti hanno portato in scena le proprie considerazioni sulluguaglianza e sulla diversità. Mentre immagini e scritte scorrevano lentamente, i bambini della sezione 2 della Scuola dellInfanzia hanno recitato la poesia Una scuola colorata, dei maestri Galizia e Padula; è stata poi la volta della scuola Primaria, con un brano tratto da Roddo. Una studentessa di prima dellIpsia ha riportato invece il pubblico al 1943, leggendo un brano di Brecht.
In sala cera anche il sindaco del Comune Nicola Travaglini, lonorevole Antonio Di Pietro, la dirigente dellUfficio Scolastico Regionale Anna Paola Sabatini e la professoressa Daniela De Scisciolo, rappresentante nazionale del Cidi.
La scuola è il primo luogo di democrazia dove si può sperimentare e vivere in comune con laltro ha affermato la dottoressa Sabatini dellUsr bisogna aiutare i nostri ragazzi a crescere come persone e a sviluppare il loro senso civico.
Io credo che tutta la comunità debba dirvi grazie perché avete realizzato un progetto bellissimo, ha affermato la professoressa De Scisciolo rivolgendosi al pubblico e in particolare ai bimbi della sezione 4, vincitori del Concorso. Avete parlato con i vostri maestri delle differenze e sono queste differenze che vi legano, sono una ricchezza e voi ricordate sempre questo articolo. Noi abbiamo il compito di far riflettere criticamente i ragazzi.
Il maestro Galizia ha quindi proiettato un filmato per illustrare il percorso che ha portato alla realizzazione del libro intitolato Per lintegrazione noi ci mettiamo la faccia (messo a punto grazie alla guida degli insegnanti Leo Galizia, Barbara Padula e Roberta Rago, ndr) e alla vittoria del premio, unica scuola dellinfanzia in Italia a vincerlo.
Siamo partiti da un spunto che ci hanno dato i bambini stessi quando hanno visto la nonna di un bambino arabo ha detto – Una signora marocchina vestita con abiti che hanno incuriosito i bambini. Da qui abbiamo letto loro un libro dal titolo “Sole giallo che scaldi il mondo” in cui veniva presentato il vestiario e i costumi dei vari popoli del mondo. Dopo aver discusso a lungo sulle diverse abitudini anche culinarie, abbiamo girato un videoclip: lo abbiamo fatto cambiando le parole al valzer del moscerino facendolo diventare il valzer dellamicizia. Nel videoclip abbiamo messo in risalto la situazione di solitudine che può vivere un bambino immigrato quando giunge in Italia. Un bambino con vestiti strappati, senza giubbino nascosto dietro un muro ad osservare un bimbo italiano che gioca a palla. Ecco allora la riflessione sul diritto del bambino di giocare. Alla fine del videoclip il bambino italiano cerca di essere uguale al suo coetaneo immigrato e quindi si strappa il pantalone, si toglie il giubbino e iniziano a giocare insieme. Dopo questo abbiamo coinvolto le ragazze dellIpsia e le nonne e le mamme per realizzare delle bambole con i vestiti del mondo. Bambole che poi abbiamo portato allospedale, presso la ludoteca del reparto di pediatria. Infine il nostro elaborato per il concorso del Cidi: un libro posto in orizzontale con le pagine tagliate a metà. In ogni pagina abbiamo messo un bimbo di ogni continente e anche un bambino down. Le pagine potevano girarsi a metà e quindi poteva comparire la faccia a metà di un bambino marocchino che si completava con la faccia della bambina down. Alla fine del libro, una pagina intera con tutti i nostri visi, anche degli insegnanti con la scritta in mezzo “Per lintegrazione…noi ci mettiamo la faccia.
Prima della consegna del premio sono stati nuovamente gli studenti ad animare la scena. Filastrocca e poesia per le scuole dellinfanzia e primaria, Power point e intervista a un nonno speciale per la III B della scuola media, per finire con unedizione straordinaria del telegiornale realizzata dalla I A-B dellIpsia.
La giornata si è poi conclusa con la consegna del premio alla scuola dellinfanzia e la rappresentazione teatrale a cura della compagnia Màdala Teatro di Pescara, sceneggiature a cura di Peppe Millanta.
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