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Il racconto di Andrea Pendibene: io non mollo
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Mercoledì, 30 settembre, ore 15,48
,,, Siamo a terra a La Coruña in Galizia. Le 72 ore dello stop sono terminate e il direttore di corsa non ci ha permesso di ripartire con i nuovi materiali inviati dall’Italia e da molti sostenitori, compresi voucher nei di nautica del posto….
A caldo quanto successo, non credo alla sfortuna, credo che qualcosa o qualcuno non ha funzionato in un progetto impegnativo e complesso chiamato Mini Transat .
Uno skipper, una squadra di supporto al seguito, un pool di partner di altissimo livello che vogliono lanciarmi per promuoverci promuovendoci….100% ECCELLENZA ITALIANA
“….Ho perso l’ albero in pieno Golfo di Biscaglia, dove pochi hanno il coraggio di navigarci a vela e su un barchino di 6 metri in solitario…Una struttura ha mollato, il pilota e’ partito e ha lanciato Pegaso che volava a 12 nodi in fullreaching in una strambata suicida. All’alba arriva la barca assistenza dicendomi di abbandonare Pegaso per montare con loro, rifiuto con fermezza in quel momento non penso nulla solo che Pegaso non può morire schiacciato da un cargo, deve ripartire ancora….l’organizzazione mi impone di andare al porto più vicino La Coruña.. L’albero è in tre pezzi, due in acqua e uno al suo posto. Nel frattempo il mare cambia direzione e un pezzo di albero inizia a sfondare lo scafo…Devo tagliare tutto ogni onda è un colpo, ogni colpo un buco…devo muovermi altrimenti affondo in pochi minuti..
Scendo, prendo le tenaglie e il coltello e taglio, trancio, spacco, mi libero di una parte dell’albero, mentre lo lascio vedo che scompare nel blu dell’oceano, faccio una promessa a me e a Pegaso e per la paura vomito tutti i liofilizzati che ho in corpo…
Sto male, sono fradicio e stanco. Scendo devo mettermi la tuta di sopravvivenza, mi spoglio sono nudo, ho freddo, chiudo l’oblo e inizio a mettermi la tuta…sento la barca che parte, inizia a scendere e poi rotola una volta,una seconda….meno male che avevo la tuta, salvagente e cintura che mi hanno salvato la vita!
Metto i pesi e tutto il materiale a poppa, esco e inizio a montare l’alberello di fortuna. Incappellaggio, greytape, drizze a mo’ di sartie, tormentina a prua e il pezzo di randa rimasta a poppa con il buttafuori per rizzarla..prendi i pannelli solari devo alimentare il gps. Troppa onda per usare sestante e portolani…
Pegaso si muove un po’ goffa sulle immense onde oceaniche ma anche lei vuole lottare e avanza in certi momenti da sola perche’ l’elettronica e il pilota sono fuori uso …si timona tutto a mano e si riposa in pozzetto..altri cargo passano dirottati dalla organizzazione ma declino il loro invito ora devo arrivare veloce a La Coruna..
Arrivo, i pescherecci stanno rientrando, sono un pericolo per la navigazione. Arriva la Croce Rossa mi traina dentro, tocco il pontile c’e’ il Console e Giovanna. L’albero sta partendo, ordiniamo l’elettronica da teem, chiamiamo il cantiere, insomma si corre per capire cosa manca cosa serve per rimontarlo e come farlo arrivare velocemente…
Il Comitato inizia il countdown appena tocco il pontile, anzi hanno avuto da ridire pure sul traino , mi toglieranno pure il tempo necessario per entrare, dovevo entrare a vela…mahhhhh
Iniziano le chiamate ,vele, elettronica, spedizioni e l’ appello della classe per aiutarci…
Tutto procede, la north sails ci mette a disposizione una randa, un amico arriva con le vele dall’ italia in aereo.
La Marina invia l’ albero nudo tutto da montare. Il camion viene bloccato e multato dalla polizia in centro città. Non molliamo, prendiamo l’albero in spalla e lo portiamo al porto…
Corsa folle, pazza ma da tentare….infatti siamo quasi pronti allo scadere delle 72h, anzi 70h togliendo il traino…
Il direttore di corsa ci chiama nessuna deroga al regolamento, nessuna seconda tappa se non si termina la prima, nessuna sostituzione di materiale ammessa solo riparazioni..Gli dico che sono disposto a rinunciare alla prima tappa, farei solo la seconda e poi boh…mettano pure un DNF (do not finish)
Crolla il mondo, le mezze ali di Pegaso , gli sforzi di Giovanna, di Marina, la solidarietà di voi tutti….insomma la Transat si chiude qui
Scusatemi per questa ritirata in sordina. Ho dato tutto quello che avevo in corpo (e sul conto) da quando ho iniziato a lottare con ITA520, poi la corsa con Pegaso arrivata in ritardo e la corsa contro il tempo per essere allo start e qualificandomi nei migliori 74 al mondo…
Molti di voi, di chi ha lottato con me da agosto per coprire le mancanze di altri sanno i sacrifici, le nottate e le litigate con chi il mare pensa di conoscerlo
Alla fine una struttura mal incollata o forse mal progettata ci ha fermato…
La mia volontà è di rialzare le ali, ripartire ed analizzare bene le problematiche tecniche e di team che hanno inciso pesantemente..siamo un gruppo unito che ci crede e con LE PALLE..dobbiamo capire per non ripetere gli stessi errori e rimanere forti ripartendo da zero o quasi con umiltà lasciando in disparte chi non ci credeva come noi,come voi,come Pegaso Italian Navy
PEGASO tornerà in oceano con le ali, con Marina, partner fidati e il supporto di tutti voi.
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30 settembre, ore 22.21
La giuria ci ha spezzato le ali, cartellino rosso espulsione….
Il mio carattere duro, spigoloso,sanguigno mi ha imposto di lottare fino a che ci hanno bloccato.
Io credo che ogni delusione serva per crescere e ripartire ancora più forte.
Sono un romantico e quello che avete fatto mi ha sciolto, sono a disposizione per capire come e in che maniera possiamo iniziare una bella storia fatta di passione, marinai e gente che si fa il culo ogni giorno….con la Marina vorrei cercare di rilanciare la figura di un marinaio, semplice, pulito e che vuole andare incontro al suo destino…con la bandiera italiana sullo strallo.
Ciao a tutti
Andrea
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