LAIVES. Da quando è scomparso Luigi Bussi, anche il bocciodromo comunale che si trova in zona sportiva Galizia ha conosciuto un lento declino. Della società bocciofila locale e dello sport delle bocce in generale, Bussi era uno dei principali rappresentanti e promotori: mancato lui, come conferma anche Luciano Gabbia, il gestore dell’impianto composto da quattro piste, l’attività al bocciodromo comunale si è via via ridimensionata, al punto che adesso si conterebbero su una mano i bocciofili di Laives che frequentano regolarmente la Galizia. “La spesa di gestione delle quattro piste, con luce e riscaldamento all’inverno invece sono notevoli – aggiunge Gabbia, nell’ordine delle migliaia di euro – mentre negli ultimi mesi con le ore di utilizzo non si paga nemmeno la luce”. Della questione sarebbe anche stata interessata già la giunta comunale, come conferma l’assessore allo sport Giuliano Vettorato, che ne discuterà quindi al proprio interno per individuare una possibile soluzione. Certamente non è possibile continuare a tenere in funzione un bocciodromo dove si spendono migliaia di euro solo per il riscaldamento invernale, più la luce e questo, magari solo per qualche pensionato che ogni tanto frequenta le piste. In una fase come quella attuale, dove i Comuni sono costretti a razionalizzare al massimo le spese, tagliando quelle non fondamentali pur di recuperare risorse, una situazione del genere non potrà andare avanti a lungo e già c’è chi avanza l’idea di trasformare il bocciodromo della zona Galizia in una palestra, spazio del quale invece ci sarebbe maggiore necessità a Laives viste le numerose richieste di ore da parte delle associazioni sportive, preservando magari una sola delle quattro piste per le bocce esistenti lì oppure dirottando l’attività dei bocciofili all’impianto che c’è presso la palestra comunale di via Aquila Nera a Bronzolo. Come detto, della questione se ne occuperà la giunta comunale di Laives alla quale è stata illustrata la situazione del bocciodromo in zona sportiva Galizia, giunta che dovrà fare quattro conti per stabilire se proseguire come sempre, nella

speranza che l’attività bocciofila riprenda a livelli accettabili, così da giustificare anche le ingenti spese di gestione dell’impianto, oppure iniziare a pensare una soluzione diversa e alternativa per sfruttare meglio il capannone che contiene le quattro piste poco utilizzate.(b.c.)

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