Dopo mesi di campagna elettorale, di sfide, di proclami, oggi è il giorno della riflessione, dell’analisi del voto. La bassissima affluenza ha mischiato le carte in tavola in entrambi gli schieramenti. Il giorno dopo ci si interroga sulle cause. Sfiducia verso la politica o verso la classe politica. Oppure nei confronti di alcuni candidati, che dopo l’incessante campagna elettorale torneranno nel cono d’ombra.

Anche a Giovinazzo vince Michele Emiliano ed il successo premia il Partito Democratico che col 19,85% indirizza 576 voti a Marco Lacarra, 153 a Giovanni Giannini, 127 a Mario Loizzo (per lui una vera debacle), 125 ad Erika Grazia Cormio e 104 ad Anita Maurodinoia, passata dal centrodestra al PD. Secondo partito è il Movimento 5 Stelle col 16,60%: la più suffragata è Antonella Laricchia con 270 consensi, secondo Giuseppe Cannito con 46. Nel Movimento Politico Schittulli – Area Popolare (terzo partito cittadino col 15,16%) grande risultato per il giovinazzese Antonio Galizia (563 preferenze): l’ex ufficiale dell’Arma doppia Davide Bellomo (per lui 263 voti) che alcuni osservatori davano addirittura in prima posizione. Terzo Domenico Lanzillotta con 143 consensi, prova non brillante per Giovanni Stea, quarto con 67 preferenze.

Nella lista dei Popolari (il contenitore centrista che raggruppa Unione di Centro, Realtà Italia e Centro Democratico, la prima grande sorpresa di queste consultazioni col 10,26%) l’exploit porta la firma di Natale Mariella (512 voti) seguito dal sorprendente risultato di Saverio Tammacco (237 consensi), consigliere comunale di Molfetta passato da Forza Italia al centrosinistra. Per Peppino Longo risultato da dimenticare: solo 29 preferenze. Appena 10 voti per il candidato «impresentabile» del centrosinistra Fabio Ladisa. Ottima la prova per la lista Emiliano Sindaco di Puglia in quinta posizione con l’8,81%. In cima ai consensi c’è l’ex Prefetto del capoluogo Antonio Nunziante con 356 preferenze. 95 voti per Emilio Pistolato, 92 per Onofrio Introna.

Sesta fila per l’altra civica La Puglia con Emiliano col 7,26%. La più suffragata è l’ex pm Desirèe Digeronimo (242 consensi). Segue il bitontino Vito Palmieri (119 preferenze), ex segretario generale del Comune di Giovinazzo. Terzo Giovanni Pennisi (47), quarto Alfonso Pisicchio (37), quinto Mimmo Lomelo (36). Noi a Sinistra per la Puglia raccoglie il 6,46% (è il settimo raggruppamento cittadino) e tra i candidati spicca l’assessore regionale alle Politiche Giovanili uscente Guglielmo Minervini che raccoglie 266 voti. 89 i consensi per l’ex assessore regionale alla Sanità Tommaso Fiore.

Solo ottavo posto per Forza Italia (6,41%) a testimonianza di come neanche il partito di Silvio Berlusconi sia riuscito a trainare il consenso su Adriana Poli Bortone, addirittura fuori dal prossimo Consiglio Regionale. A guidare la gara delle preferenze nel partito forzista c’è il bitontino Domenico Damascelli che raccoglie 272 preferenze, ma nel complesso deve fare i conti con una prova molto al di sotto delle attese. La lista civica Oltre con Fitto, invece, fondata dall’ex ministro dopo lo strappo con Berlusconi s’attesa al 4,77%, in nona posizione. Un buon risultato ma non abbastanza per sconfiggere Forza Italia. Il più suffragato è il giovinazzese Vito Dagostino con 258 voti. Segue Ignazio Zullo con 43. Terzo Enrico Tatò con 23.

Noi con Salvini si piazza al decimo posto con l’1,88%. L’Altra Puglia non tocca neanche l’1%: si ferma allo 0,59%. Praticamente inesistenti Fratelli d’Italia, i Pensionati e Invalidi Giovani Insieme, Alternativa Comunista, il Partito Comunista d’Italia, la Federazione dei Verdi, Puglia Nazionale, i Popolari per l’Italia e il Partito Liberale Italiano. Numeri, si dirà. Ma la politica è fatta anche di numeri, almeno nella fase elettorale. Adesso si torna alla politica fatta di provvedimenti e governo.

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