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Ha lasciato il segno il passaggio della terza burrasca nel giro di un mese sul nord della Spagna. Onde alte fino a 10 metri sono state registrate nel mar Cantabrico, ed il vento ha raggiunto intensità fino a 130 km/h. L’allerta massima ha interessato la Galizia, le Asturie, la Cantabria ed i Paesi Baschi. In queste regioni, oltre a furiose mareggiate sulle coste, che hanno prodotto gravi danni alle aree portuali ad esempio nel paese di Cudillero, ci sono stati allagamenti nell’interno, con fiumi esondati a Bilbao (Paesi Baschi), Navia, Ribadesella e Villaviciosa (Asturie). Il mare ha letteralmente inghiottitto i lungomare delle città costiere, da La Coruña a Santander fino a San Sebastian, demolendo strutture in cemento ed anche edifici situati troppo vicini alla linea di costa. Molte le strade interrotte.
L’allerta rossa (massimo livello) continua anche oggi, in particolar modo per fenomeni costieri in Cantabria e Pais Vasco.
Il continuo susseguirsi di tempeste sul nord della Spagna fa interrogare intanto gli esperti di meteorologia. Meteogalicia ha sottolineato come quello in atto sia il settimo fenomeno atipico di allerta rossa nel mare da quando è iniziato il 2014, nella sola Galizia, a causa del forte contrasto fra masse di aria subtropicale e polare. Se in media si registravano ogni anno massimo 3-4 episodi come questo, da quando è iniziato l’anno ne sono già avvenuti 7. I danni causati ammontano a centinaia di milioni di euro. Non solo la Spagna del nord ma anche il Portogallo ha vissuto un inverno assai tempestoso sulle sue coste con tanti danni alle strutture ed alle infrastrutture costiere.
Altro fenomeno “anomalo” che è tornato a ripetersi ieri è quello del vento fortissimo, con raffiche fino a 130 km/h fin nell’interno. Sia gli altopiani interni della Castiglia che i rilievi montuosi dei Picos de Europa e dei Pirenei sono in allerta per le raffiche intensissime, che rendono proibitiva l’ascensione alle cime. Anche la neve non si è fatta mancare, e ci sono accumuli di diversi centimetri su queste catene: sui Pirenei sono attesi entro oggi accumuli fino a 25 cm.
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