Dec
21
Solo la somma degli anni di carcere chiesti dal pm Beatrice Zanotti per Alfonso Galizia e Massimo Casaccia sfiora i trent’anni. Tredici anni e 7 mesi di reclusione per il primo, all’epoca comandante della tenenza della Guardia di Finanza di Soave, e due anni in più (cioè 15 anni e sette mesi) per il secondo che prestava invece servizio a Verona, nella squadra Volante. Duecentomila euro la richiesta di risarcimento avanzata dall’Avvocatura dello Stato che tutela il ministero delle Finanze, parte civile.
Un processo celebrato davanti al collegio presieduto da Marzio Bruno Guidorizzi che si sta avviando alle battute finali: ieri accusa e difese hanno discusso ma per la sentenza bisognerà attendere gennaio.
Ruota tutto attorno alla «qualificazione» del comportamento che Massimo Casaccia, con la consapevolezza del suo superiore, Alfonso Galizia, tenne con imprenditori del settore immobiliare inducendoli a versare denaro «per evitare controlli, multe ma soprattutto il carcere». Questa minaccia di un danno ingiusto aveva spinto le persone offese a pagare una o più «tranche». E il codice penale la configura come concussione, il reato attribuibile solo al pubblico ufficiale. Il pm, ripercorrendo tutti gli episodi, non ha avuto dubbi: quella pressione spinse tutti a soddisfare le richieste di Casaccia.
Ma per gli stessi episodi il difensore di Casaccia, l’avvocato Franco Libori, ha fornito una lettura differente, inquadrandoli tutti nella «nuova concussione», figura introdotta dal decreto anticorruzione: in realtà, ha sostenuto, nessuna delle persone offese fu «minacciata da un male ingiusto, erano imprenditori che avevano già avuto accertamenti fiscali». E ha chiesto la derubricazione del reato: gli episodi terminarono nel 2005 e il reato sarebbe prescritto. Richiesta di condanna anche per chi, su indicazione di Galizia e Casaccia, attestò, contrariamente al vero, di aver partecipato insieme ai due a verifiche in aziende. Per 5 il pm ha chiesto pene di otto e nove mesi, per due il non luogo a procedere perchè i reati sono prescritti.
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