Disastro ambientale nave Prestige, in Spagna tutti assolti

Nel 2002 il naufragio della petroliera causò catastrofe

Madrid, 14 nov. (TMNews) – La giustizia spagnola ha assolto i tre imputati per il naufragio della petroliera “Prestige”, avvenuto nel 2002 al largo della Spagna, che causò il peggiore disastro ambientale della storia del paese. L’alta corte regionale della Galizia ha però condannato il comandante, Apostolos Mangouras, a nove mesi di carcere per essersi rifiutato di far rimorchiare la nave.

Gli imputati erano stati chiamati a rispondere alle accuse di crimini contro l’ambiente, danni alle aree naturali protette e danni causati dal naufragio della petroliera.

Sul banco degli imputati sedevano il comandante della petroliera, Apostolos Mangouras; il capo macchinista, Nikolaos Argyropoulos; e il responsabile della marina mercantile spagnola dell’epoca, José Luis Lopez-Sors: per tutti loro l’accusa aveva chiesto una pena dai 5 ai 12 anni di reclusione – oltre che un’ammenda di 4 miliardi di euro a titolo di indennizzo per la più grave “marea nera” della storia; un quarto imputato, l’ufficiale in seconda della petroliera, Ireneo Maloto, è latitante.

Il 78enne Mangouras è stato tuttavia condannato a nove mesi per “grave disobbedienza alle autorità”, per essersi rifiutato di far rimorchiare la largo la petroliera: data la sua età non dovrà però scontare la condanna in carcere. Il tribunale ha riconosciuto il fatto che i due ufficiali non potevano aver valutato con esattezza l’entità dei danni della nave, munita di tutte le necessarie autorizzazioni, e non è stato dimostrato che fossero a conoscenza dei difetti strutturali della petroliera.

Durante il processo il comandante e l’armatore della Prestige hanno accusato il governo spagnolo di aver provocato la catastrofe ordinando alla petroliera in difficoltà di allontanarsi dalla costa; Lopez-Sors si è difeso sottolineando come fosse stato ritenuto meno rischioso lasciare che la nave affondasse al largo per minimizzare i danni ambientali, una giustificazione considerat legittima dal tribunale.

Ma per gli ecologisti – al di là della sentenza – il maggior problema legato al processo è la mancanza fra gli accusati dei responsabili del governo spagnolo dell’epoca, fra i quali l’attuale premier Mariano Rajoy: l’allora numero due dell’esecutivo aveva minimizzato le conseguenze della catastrofe e si era rifiutato di parlare di “marea nera”.

La “Prestige” – battente bandiera delle Bahamas – era stata gravemente danneggiata durante una tempesta il 13 novembre del 2002: l’affondamento avvenne il 19 novembre, a 250 chilometri dalle coste della Galizia. Le 77mila tonnellate di combustibile trasportate dalla petroliera si riversarono in mare, inquinando oltre 1.700 chilometri di litorale in Francia, Spagna e Portogallo.

http://www.greenpeace.org/italy/it/

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