Madrid

Assolti dal tribunale della Coruña due degli imputati per il disastro della petroliera `Prestige` che 11 anni fa naufragò sulla costa della Galizia in Spagna con uno sversamento in mare di oltre 77 mila tonnellate di greggio, causando uno dei più gravi disastri ambientali della storia spagnola. Il terzo imputato, il comandante della nave, è stato condannato invece a 9 mesi di reclusione per «disobbedienza».

L`assoluzione permette al governo centrale spagnolo di `chiamarsi fuori` da richieste di copertura dei danni stimati in oltre 4.300 milioni di euro. Secondo la sentenza, pronunciata dal presidente del tribunale della Coruña, Juan Luis Pla, non può essere attribuita alcuna responsabilità penale ad Apostolos Mangouras, comandante della `Prestige`, perché non si è potuto stabilire quale sarebbe dovuto essere il comportamento da tenere dopo la falla che la tempesta aveva provocato nello scafo della petroliera, producendo un primo sversamento del petrolio trasportato.

La procura della Repubblica aveva chiesto per il comandante una pena di 12 anni, ridotta invece a 9 mesi, perché Mangouras non eseguì l`ordine, impartito dalle autorità spagnole dopo la segnalazione del naufragio in corso, di dirigersi al largo della costa. Secondo il tribunale il comandante e gli altri imputati non potevano prevedere il cedimento strutturale della nave, `vecchia` di 25 anni, che non aveva poi resistito alla sollecitazione delle forti ondate, spaccandosi in due e riversando la marea nera sulle coste galiziane.

Il naufragio della Prestige ebbe il suo epilogo il 19 novembre del 2002, dopo una violentissima tempesta che aveva causato la rottura della nave in due tronconi rimasti alla deriva per una settimana. La marea nera fuoriuscita dallo scafo squarciato provocò un gravissimo inquinamento sulla costa galiziana, arrivando a lambire anche le coste portoghesi.

(14/11/2013 – in collaborazione con AdnKronos)

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