Una finta delle sue era servita a dribblare le prime domande di questa intervista. Salvatore Galizia aveva pensato bene di negare ogni contatto con l’Aversa Normanna per non far saltare la trattativa con la società casertana, messa in piedi poche sere prima. “Ho letto anche io di questa notizia però non ho sentito nessuno dell’Aversa – aveva detto con convinzione ai microfoni di TuttoNocerina.com – Mi farebbe molto piacere comunque, perché è una società importante. L’apprezzamento di Di Costanzo? L’apprezzo. E’ un allenatore che ha fatto la B, è importante, questo mi riempie d’orgoglio”. A distanza di giorni sappiamo come andata: Galizia, classe ’79, si è accasato proprio all’Aversa, trovando finalmente squadra dopo mesi da svincolato. Il discorso con l’ex attaccante rossonero, tornando all’intervista, è poi caduto sul passato dell’esterno ed è stato un piacere ascoltare le parole di chi, negli ultimi tre anni, è riuscito a vincere tre campionati consecutivi.

Dopo aver vinto con Nocerina, Paganese e Ischia, per quale motivo è rimasto senza squadra fino a pochi giorni fa?

“A Ischia ero andato firmando per un anno. A fine stagione c’erano anche le basi per restare, ci mettemmo d’accordo. Poi dopo con il direttore e l’allenatore ci fu una successiva chiacchierata, nel quale chiarirono la mia posizione: mi fu spiegato che c’era la regola del minutaggio che fornisce contributi alle squadre. Per me questa norma sta rovinando il calcio perché chi è bravo un suo spazio se lo ritaglia sempre. La mia volontà era quella di restare, purtroppo però l’intenzione della società era un’altra e quindi decidemmo di dividerci. In questi mesi ho ricevuto richieste da società non di Napoli e dintorni e siccome ho i bimbi che vanno a scuola ho preferito aspettare”.

Ha avuto modo di seguire l’Ischia in questo primo scorcio di campionato?

“Sì, ho visto la partita contro il Cosenza in Coppa Italia. Per me è una squadra che può dire la sua anche in Seconda Divisione. Però ho visto all’opera anche Casertana e Aversa Normanna”.

Invece, venendo alla Nocerina, nell’Agro si è ripartiti con i giovani. Cosa pensa dei ragazzi di Fontana?

“Io li seguo con attenzione. Il mio periodo a Nocera lo porto nel cuore. Sinceramente però il campionato di Prima Divisione non mi attira tanto perché è privo di retrocessioni. Comunque i molossi possono fare un campionato tranquillo, hanno giovani interessanti”.

Conosce, tra l’altro, gli esperti del gruppo come De Franco e Romito. Quanto pensa possano dare alla nuova Nocerina?

“Io ho giocato con De Franco e già faceva la differenza quando vincemmo il campionato di Prima Divisione. Romito non lo scopriamo di certo oggi: sono calciatori che hanno parecchi anni di professionismo. Possono dare il loro contributo sulla crescita dei giovani”.

Come ha vissuto il periodo di inattività?

“Mi sono allenato sempre con il Team Soccer. Comunque adesso mi sento pronto”.

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