Anche quest’anno non ha voluto rinunciare all’invito del Team Napoli Soccer che gli sta dando la possibilità di allenarsi con profitto e continuità aspettando l’offerta giusta. Del resto Salvatore Galizia è un veterano del gruppo, avendo abbracciato questo progetto sin dalla prima edizione, nel 2011. Con la differenza che, due estati fa, arrivò repentina la chiamata della Paganese, l’anno successivo quella dell’Ischia. Ora, invece, l’attesa sta diventando più lunga del solito. “Ci sono dei momenti passeggeri in cui viene voglia di mollare, ma poi capisci che è meglio lottare fino in fondo perché il raggio di sole può spuntare quando meno te l’aspetti”, premette l’attaccante partenopeo.

Oramai sei affezionato al Team Napoli Soccer, visto che sei stato uno dei primi a credere in quest’avventura.
“Conosco da tanto tempo Bruno Di Napoli di Assistcalciatori, col quale ho giocato a Marcianise. E tutti i miei ex compagni di allora che ora formano l’ossatura di questa rosa. E conoscevo anche il direttore organizzativo Italo Farinella”.

Diciamo chiaramente che sei fra gli atleti penalizzati dalla normativa sull’età media in Lega Pro.
“Sono regole sbagliate. Io ho esordito a 25 anni in C2 nella Cavese. Oggi un giocatore di quest’età è considerato già vecchio. E un giovane viene catapultato in queste categorie anche al di là dei propri meriti e poi viene espulso dal sistema quando non serve più. Tutto questo non ha senso, anche perché un ragazzo quando è bravo gioca sempre”.

Tuttavia va detto che qualche contatto concreto lo hai avuto in queste settimane: Turris e Foligno su tutti.
“Col Foligno non abbiamo trovato l’accordo economico. Precedentemente mi aveva chiamato Mario Moxedano in persona per la Turris, poi non ci sono stati più sviluppi. E non ne conosco il motivo. C’è qualche altro interesse e aspetto che qualcosa si concretizzi al più presto”.

Ma come si è arrivati alla separazione con l’Ischia?
“Potevo restare e avevamo raggiunto pure un’intesa di massima. Poi, parlando col mister e col Direttore, mi fu chiarito che forse non avrei trovato tanto spazio perché si sarebbe puntato su qualche giovane per via del minutaggio. Allora decisi di non proseguire”.

Resta però il ricordo di una stagione spettacolare.
“Abbiamo vinto il campionato con 4 giornate d’anticipo, laureandoci anche Campioni d’Italia. E’ stata un’annata strepitosa per tutta la squadra e direi positiva anche da un punto di vista personale. Ho saltato il girone d’andata per un infortunio ma ho fatto 7 gol, alcuni dei quali importanti. Penso alla rete dell’1-1 col Matera prima che raddoppiassimo e vincessimo la partita. O al 2-1 su rigore che ci regalò la vittoria contro il Brindisi”.

E in gialloblù hai interpretato più ruoli.
“Ho fatto l’esterno a destra e a sinistra e anche la prima punta. E non è successo solo a Ischia”.

E dove?
“A Pagani, una delle mie migliori annate. Con Grassadonia sono stato utilizzato come attaccante centrale e di fascia, a destra e a sinistra, e anche come interno di centrocampo. Ho fatto tanti anni tra i professionisti ma quella con la Paganese resta una di quelle stagioni da incorniciare. Abbiamo vinto il campionato, mi sono espresso su buoni livelli, e mi sono trovato magnificamente con Grassadonia. Un signor allenatore, uno dei più competenti che abbia mai avuto. Davvero non capisco come possa stare ancora fermo”.

Dai un pronostico sulle tue ex squadre che militano in Lega Pro: Nocerina, Paganese e Ischia.
“La Prima Divisione è un campionato anomalo perché, non prevedendo retrocessioni, la qualità si è abbassata e molte società stanno pensando di trarne un vantaggio economico. Nocerina e Paganese sono squadre molto giovani, che possono fare certamente un campionato tranquillo, anche perché le favorire credo siano altre. Diverso il discorso per l’Ischia, che è tra le più forti della Seconda Divisione. Questi tre pareggi iniziali non devono trarre in inganno. Noi l’anno scorso non partimmo benossimo, poi dominammo il campionato. Il Prof. Albarella è davvero un ottimo preparatore atletico, lo conosco bene e so che i suoi metodi faranno uscire fuori i ragazzi alla distanza. E anche quest’anno la squadra, pur partendo col freno a mano tirato, si scioglierà”.

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