Martedì a Forza d’Agro,nel messinese, le esequie di Dario

Il macchinista, dopo l’interrogatorio, è stato rilasciato a piede libero. E’ accusato di 79 omicidi, quante sono le vittime della strage. Ha ammesso davanti a giudici di essersi distratto. Nella cattedrale di Santiago, dove si celebra la cerimonia funebre molte le autorità presenti tra cui il premier Maiano Rajoy, il principe delle Asturie, Felipe, con la moglie Letizia, e l’Infanta Elena. Un funerale senza le salmedei defunti, restituite alle rispettive famiglie

La Cattedrale di Santiago gremita, i reali in primo piano

SANTIAGO DE COMPOSTELA –

Dolore e rabbia composta nella cattedrale di Santiago di Compostela, dove in serata si sono svolti i funerali solenni delle 79 vittime del deragliamento del treno ad alta velocità, il 24 luglio. Francisco José Garzon Aimo, il macchinista di quel treno, dalla notte scorsa si trova a piede libero nella sua casa di La Coruna, dove vive con la madre vedova (è separato e non ha figli), avendo riconosciuto una serie di imprudenze.

Garzon, interrogato dal pubblico ministero Antonio Roma, alla presenza dei legali e del giudice Luis Alaez, ha ammesso di essersi distratto, sostenendo che era convinto di non essere sul tracciato Ourense-Santiago – che non è ad alta velocità – e quando se n’è accorto ha frenato ma era ormai troppo tardi. Secondo fonti giudiziarie, l’uomo non avrebbe fatto alcun cenno allo stato della linea e del treno. Subito dopo il deragliamento, in una comunicazione via radio con la stazione disse: “Andavo a 190 all’ora. Che ci posso fare. Spero che non ci siano vittime, altrimenti me le porterò sulla coscienza”. Il limite era di 80.

Il giudice lo ha riposto in libertà – era in stato di fermo in ospedale, per una lieve ferita alla fronte, da mercoledì notte – perché il pm non ne ha chiesto l’arresto in quanto non vi sarebbero pericoli di fuga e di inquinamento delle prove. Però lo accusa di 79 omicidi per imprudenza professionale e di 178 ferimenti; gli ha ritirato per sei mesi il passaporto e la licenza e una volta la settimana deve recarsi al commissariato di polizia.

I funerali si sono svolti senza le bare, già riconsegnate ai familiari, come quella del venticinquenne italiano Dario Lombardo (le sue esequie si svolgeranno domani a pomeriggio a Forza D’Agro (Messina). L’arcivescovo di Santiago, Julian Barrio, aprendo l’omelia ha anche fatto riferimento “alle vittime e ai feriti dell’incidente dell’autobus avvenuto stamattina in Italia”. “Gesù – ha poi detto Barrio – ci ha insegnato che non si muore per sempre. Spetta a l’ultima parola, ed è una parola di vita. Solo questa speranza può consolare la perdita di una persona cara”.

La cattedrale era stracolma e in centinaia hanno seguito la funzione stazionando nella piazza antistante. Dentro, le massime autorità politiche, tra cui il premier, Mariano Rajoy, i ministri dell’Interno, della Giustizia e dello sviluppo, i leader dell’opposizione, il presidente della Galizia, Alberto Nunez Feijoo. Sul sagrato, il principe delle Asturie, Felipe, la moglie Letizia, e l’Infanta Elena. Tutti a fine cerimonia hanno abbracciato i parenti delle vittime. Intanto oggi è stato riaperto anche il terzo binario in seguito alla rimozione, all’alba, della motrice. E’ stata portata in una nave ancorata a La Coruna, a disposizione dei tecnici della procura che domani cominceranno anche l’esame della scatola nera.

Infine, da segnalare che il macchinista, in quanto dipendente, ha diritto a farsi difendere dalla Renfe, la società che gestisce le ferrovie spagnole. Quest’ultima, a sua volta, ha un’assicurazione che, secondo indiscrezioni, coprirebbe 68 mila euro per ciascun morto, mentre i risarcimenti potrebbero arrivare a 150 mila euro per le vittime, oltre a quelli per i feriti, Il macchinista rischia una condanna da 12 a 308 anni.


Ultima Modifica: 30 luglio 2013, 06:09

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