Spagna: torna in libertà il macchinista della strage di SantiagoPassate le 72 ore di detenzione preventiva, Francisco José Garzón, macchinista del treno deragliato in Galizia, torna in libertà.

Il giudice iberico Luis Alaez ha predisposto il rilascio con obbligo di firma settimanale e revoca del passaporto, oltre all’interdizione alla guida. Il provvedimento nasce dall’ammissione di responsabilità nel tragico incidente da parte di Garzón. Il capo di imputazione per il macchinista è l’omicidio colposo plurimo.

Montano le polemiche sulla tempestività dei soccorsi, polemiche alle quali risponde il Presidente della Comunità Autonoma di Galizia, Alberto Núñez Feijoo“Nonostante la situazione gravissima – ha detto Feijoo, esponente del Partito Popolare – i soccorsi sono stati tempestivi, come è stato riconosciuto anche dalle autorità nazionali”.

La curva A Gradeira, quella affrontata a circa 190 chilometri orari dal treno tristemente famoso, attraversa la frazione di Angrois, a quattro chilometri da Santiago. Si trova in un tratto scosceso e ha strade piccole e anguste; l’intera curva ai lati ha barriere di cristallo alte circa cinque metri per attutire i rumori del passaggio del treno. I soccorritori, primi tra tutti gli abitanti della frazione, hanno dovuto aggirarle per raggiungere i feriti.

El Pais sostiene che molti soccorsi non hanno funzionato come avrebbero dovuto. Il camion per il coordinamento delle operazioni è arrivato con un’ora e tre quarti di ritardo e per oltre un’ora e mezzo il responsabile del coordinamento delle operazioni di soccorso ha avuto a sua disposizione soltanto un telefono cellulare. Inoltre, due elicotteri non sono potuti atterrare a causa della mancanza di visibilità in quanto non erano stati ancora predisposti i gruppi elettrogeni.

La Cattedrale di Santiago ospiterà i feretri alle 19, si svolgeranno i funerali solenni alla presenza del Presidente del Governo Mariano Rajoy.

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