Jul
28
Un giovane siciliano tra le vittime del treno
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Santiago de Campostela
Un giovane siciliano
tra le vittime del treno
Strage. Arrestato il macchinista
C’è anche un italiano tra le 80 vittime del treno deragliato mercoledì sera a Santiago de Campostela: la Farnesina ha confermato che è (foto) Dario Lombardo, 25 anni, di Forza d’Agrò in provincia di Messina. I genitori sono a Santiago, assistiti dai funzionari dell’ambasciata italiana. Il rientro della salma avverrà nei prossimi giorni. Il giovane era residente in Germania. Intanto il macchinista del treno, Francisco Josè Garzon Amo, 52 anni, è stato arrestato e rischia – secondo le prime valutazioni legali – fino a 312 anni di carcere per l’incidente in cui sono morte 78 persone e altre 178 sono rimaste ferite: faceva andare il treno almeno a 109 chilometri orari contro gli 80 prescritti. Il ferroviere è accusato perciò di negligenza, ha precisato oggi il capo della polizia galiziana, Jaime Iglesias, sottolineando che si ipotizza un comportamento gravemente imprudente. Tra le cause dell’incidente appare evidente infatti l’eccesso di velocità in una curva pericolosa. Garzon Amo aveva ricevuto un allarme sonoro per velocità eccessiva e o non ha frenato o lo ha fatto in ritardo: è quanto hanno rivelato oggi i periti che indagano sulle cause dell’incidente nell’inchiesta della procura galiziana, mentre la Spagna oggi vive il primo di tre giorni di lutto nazionale. Garzon Amo ha un’esperienza di oltre 30 anni, secondo la compagnia ferroviaria spagnola Renfe e doveva sapere che passare da 200 a 80 km orari dipende solo dal fattore umano, quando il treno viaggia dove non è previsto il sistema frenante automatico, come era il caso della curva dove è avvenuto lo schianto di Santiago de Compostela. Lo afferma anche Manuel Mato, un macchinista delle ferrovie spagnole intervistato dalla radio spagnola Cadena Ser sul disastro ferroviario. “La segnalazione della velocità elevata termina quattro chilometri e qualcosa prima del luogo dell’incidente”, dice Mato, citato dal sito della radio. Fuori dal sistema frenante automatico “non c’è nulla che tecnicamente riduca la velocità” e in quel tratto di ferrovia, non predisposto all’alta velocità, c’è solo un sistema di segnalazione convenzionale e la velocità va abbassata manualmente dal macchinista.
Ricordiamo che nel deragliamento tutti i 13 vagoni del convoglio, in viaggio fra Madrid e Ferrol con 240 persone a bordo, sono usciti dai binari, schiantandosi con un boato, secondo il racconto di testimoni, alcuni dei quali hanno parlato di ”un’esplosione”. Diversi vagoni si sono piegati su un lato, mentre almeno uno si è ribaltato e ha preso fuoco.
Le prime foto hanno potuto mostrare anche alcuni corpi senza vita coperti alla meno peggio e feriti attorno ai quali si affannavano i soccorritori. Dopo le prime ore di incertezza – quando non si escludeva neanche lo spettro del terrorismo, facendo ripiombare il Paese nell’incubo dell’11 marzo 2004 – è stata la portavoce del governo spagnolo ad affermare che l’unica ipotesi presa in considerazione era quella dell’incidente dovuto ad errore umano.
Il disastro ha oscurato il giorno d’avvio dei festeggiamenti in vista della ricorrenza di San Giacomo, patrono di Spagna e della Galizia, il cui legame con la città fa di Santiago de Compostela una delle grandi mete del pellegrinaggio cristiano in Europa, con visitatori da mezzo mondo. La festa cade il 25 luglio, ma é annunciata secondo la tradizione dai rintocchi delle campane della Cattedrale già il 24, alla vigilia, e si doveva protrarre nella notte e poi per un’intera settimana con riti ed eventi: le celebrazioni ovviamente sono state immediatamente cancellate dalle autorità locali, mentre la zona del deragliamento si è subito affollata rapidamente di ambulanze e squadre di soccorso.
Sul luogo del disastro si è recato subito anche il premier Mariano Rajoy, che ha proclamato 3 giorni di lutto cittadino. E in segno di lutto il pilota della Ferrari, Alonso, correrà con il lutto al braccio il Gran Premio d’Ungheria.
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