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Madrid (Spagna), 25 lug. (LaPresse/AP) – Una scena dantesca. Così i testimoni dell’incidente ferroviario avvenuto ieri sera a Santiago di Compostela hanno descritto la situazione dopo lo schianto del treno diretto da Madrid a Ferrol, città che si trova a 95 chilometri dalla destinazione di arrivo. Le vittime, secondo i dati forniti dalle autorità locali e riportati dai media nazionali, sono almeno 80. I feriti oltre 140, quelli ricoverati in ospedale 95. Tra loro 36 sono in condizioni critiche, quattro di loro sono bambini. Quasi nessuno a bordo del treno è rimasto indenne. Sul convoglio, come riferisce la compagnia ferroviaria di Stato Renfe, viaggiavano infatti un numero non specificato di membri dell’equipaggio e 218 passeggeri, molti dei quali pellegrini diretti a Santiago per l’annuale celebrazione della festa di San Giacomo, patrono di Spagna e Galizia. Si tema che possano essere rimasti coinvolti anche degli italiani.

 

VERIFICHE SU ITALIANO A BORDO. Questa mattina il quotidiano El Mundo parlava di un gruppo di giovani italiani sul treno. La Farnesina però spiega di essere al lavoro per verificare la presenza di un solo cittadino italiano tra le persone rimaste coinvolte e di non aver notizia di gruppi. Le autorità spagnole, riferisce il ministero degli Esteri, non hanno ancora diffuso una lista di vittime e feriti, ma intanto l’ambasciatore Pietro Sebastiani è sul posto per assistere alle operazioni di soccorso.

 

MACCHINISTA: ANDAVAMO A 190 KM/H Lo schianto è avvenuto alle 20.41 di ieri sera, quando il treno, a 4 chilometri da Santiago, era appena uscito da un tunnel e stava affrontando una curva, sembra ad alta velocità, molto più di quanto consentito. Secondo quanto riporta il sito di El Pais, uno dei macchinisti avrebbe ammesso che il treno viaggiava a 190 chilometri all’ora in una tratta dove il limite era 80. Attraverso la radio con cui si comunica con la stazione, quando ancora non si sapeva l’entità dei danni, l’uomo ha espresso il dolore, ripetendo: “Siamo umani! Siamo umani!”. E poi: “Spero che non ci siamo morti perché ricadranno sulla mia coscienza”.

 

I RACCONTI DEI TESTIMONI. Drammatiche le testimonianze dei sopravvissuti. “Il treno viaggiava molto veloce, è deragliato e si è rovesciato su una curva nei binari”, ha raccontato il passeggero Sergio Prego a Cadena Ser. “E’ un disastro, sono stato molto fortunato, perché sono stato uno dei pochi a riuscire a uscire”, ha aggiunto. “Quando il treno ha raggiunto la curva ha iniziato a capovolgersi, più volte, con alcuni vagoni che sono saliti sopra altri, intrappolando molte persone. Abbiamo dovuto scendere sotto i vagoni per uscire”, racconta un altro testimone, Ricardo Montero. Fin da subito si è pensato a un incidente e non a un attentato, come quello avvenuto a Madrid nel 2004, nella stazione di Atocha, costato la vita a 191 persone. Il mezzo, benché non fosse uno dei treni proiettili noti come Aves, era una versione relativamente lussuosa che utilizza lo stesso tipo di percorso dei treni ad alta velocità.

 

PEGGIORE DISASTRO DAL 1972. Stando ai numeri forniti finora, l’incidente di ieri è il peggiore della Spagna dal 1972, quando uno schianto sui binari in direzione di Siviglia costò la vita a 77 persone. Nel 1944 un treno diretto da Madrid alla Galizia si schiantò provocando la morte di 78 persone. E il bilancio ancora provvisorio del disastro di ieri potrebbe superare queste cifre. Nel 2006, un incidente nella metropolitana di Valencia provocò la morte di 43 persone e fu causato probabilmente dall’eccessiva velocità.

 

GAFFE RAJOY: CONDOGLIANZE PER SISMA CINA. Nella tragedia, l’ufficio stampa del primo ministro Mariano Rajoy si è reso responsabile di un errore pacchiano. Nel messaggio di condoglianze inviato ai familiari delle vittime si leggono parole di dolore, riferite però al recente terremoto che ha colpito la Cina. Dopo la vicinanza espressa per l’incidente ferroviario, al termine del comunicato, infatti, compare un paragrafo che recita: “Voglio trasmettere il mio più sentito pensiero per la perdita di vite umani e i consistenti danni materiali che sono avvenuti questa mattina a Gansu. Desidero in particolare trasmettere le più sincere condoglianze ai familiari delle vittime”. Ora il paragrafo errato è stato cancellato, ma la versione originale è stata riportata dal sito di El Pais. Rajoy, originario di Santiago di Compostela, ha fatto sapere che oggi si recherà sul posto. Intanto il governo della Galizia ha dichiarato sette giorni di lutto.

 

CONDOGLIANZE ANCHE DA PAPA. Parole di dolore e vicinanza sono arrivate da tutto il mondo. E anche Papa Francesco, in Brasile per la Giornata mondiale dell gioventù, ha inviato il proprio cordoglio. “Il Papa è già stato informato e naturalmente si unisce al dolore delle famiglie delle vittime”, ha annunciato padre Federico Lombardi, portavoce della sala stampa vaticana. “Molti dei morti e dei feriti erano pellegrini che andavano a Santiago”, ha aggiunto padre Lombardi prima di chiedere alla sala stampa “un minuto di silenzio pensando a loro e alle famiglie”.

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