C’era anche un «gruppo di giovani italiani» tra i passeggeri del treno deragliato a Santiago de Compostela. Lo riporta El Mundo, che aggiunge: «Le autorità spagnole sono in contatto con il governo italiano affinché avverta le famiglie». Secondo l’ultimo bilancio provvisorio del Tribunale regionale della Galizia almeno 77 persone sono morte nell’incidente ferroviario. Settantatre cadaveri sono stati estratti dal convoglio e 4 persone sono morte all’ospedale. I feriti sono 143.  

L’ipotesi prevalente sulla causa del disastro e’ l’alta velocità. Alcuni tecnici stimano che il treno viaggiasse a oltre 180 chilometri orari, mentre nel tratto interessato il limite è di 80 km/h. L’ambasciatore italiano Pietro Sebastiani s’è recato sul luogo del disastro. 

 

Tutte e 13 le carrozze del treno, diretto da Madrid a Ferrol, nella Galizia, sono deragliate in una curva a circa 3 chilometri dalla stazione di Santiago di Compostela. Molti dei passeggeri che viaggiavano sul treno erano pellegrini diretti a Santiago di Compostela in occasione delle celebrazioni per il santo patrono della città spagnola. Dopo l’incidente la città ha deciso di cancellare i festeggiamenti dedicati al santo patrono.  

 

L’incidente è accaduto alle 8.42 di ieri sera. A bordo del treno c’erano 218 passeggeri. La scena che i soccorritori si sono trovati di fronte rasentava l’apocalisse: quattro carrozze erano impilate una dentro l’altra, e pressate come una fisarmonica. Un’altra era stata scagliata lontano e uno degli ultimi vagoni si era stabilizzato in una quasi impossibile posizione verticale. «Quando sono arrivato sul posto», ha raccontato Francisco Otero, 39 anni, che vive con la famiglia poco distante dai binari, «la prima cosa che ho visto è stato il corpo di una donna. Ma ciò che più ha catturato la mia attenzione è stato il silenzio che regnava intorno, poi il fumo e del fuoco. Con i miei vicini abbiamo cercato di tirar fuori la gente intrappolata aiutandoci con mazze, picconi e seghe a mano. Era una situazione completamente irreale». Raccontano di aver sentito un botto, come il rumore di un’esplosione. «È stato come un terremoto», racconta . «Ero a casa e ho sentito il rumore di un’esplosione», conferma Maria tersa Ramos, 62 anni, anche lei del posto, «poi ho visto del fumo». 

 

L’ipotesi della velocità eccessiva avanzata al momento dalle autorità combacia con le sensazioni di chi ha vissuto il dramma in prima persona. «In nessun momento abbiamo pensato che si trattasse di un attentato. Quando il treno ha imboccato la curva abbiamo avuto la netta sensazione che stesse andando troppo veloce e poi c’è stato il deragliamento», hanno raccontato alcuni passeggeri feriti.  

 

Il primo ministro Mariano Rajoy e il re di Spagna Juan Carlos hanno inviato le proprie condoglianze alle famiglie delle vittime. Rajoy è nato proprio nella città della Galizia e ha annunciato l’intenzione di recarsi oggi in visita sul luogo del disastro. Anche Papa Francesco ha espresso cordoglio. «Il Papa – ha riferito il portavoce del Vaticano, Federico Lombardi, da Rio de Janeiro, dove si trova con il pontefice per la Giornata Mondiale della Gioventù – è stato informato dell’incidente e naturalmente si unisce al dolore delle famiglie delle vittime». Papa Francesco, ha aggiunto Lombardi, «invita a vivere con fede questo momento di dolore». Il portavoce del Vaticano, dopo avere chiesto un minuto di silenzio prima di una conferenza stampa, ha ricordato che l’incidente è avvenuto alla vigilia della festa religiosa in cui a Santiago di Compostela si celebra il santo patrono e ha detto che questo rende l’incidente «particolarmente doloroso», dato che molti dei feriti, sicuramente, erano pellegrini che si recavano nella città.  

 

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