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Nazionalismi in forte espansione
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Lo Stato centrale spagnolo ha accumulato un deficit di 50,13 miliardi di euro nei primi otto mesi del 2012, pari al 4,77% del Pil e del 23,8% in più sullo stesso periodo del 2011. Lo ha reso noto il governo di Madrid che stima tuttavia che il deficit è sotto controllo. Al di là delle posizioni di principio i risultati delle elezioni regionali nel Paese Basco e in Galizia arrivano in un momento cruciale per i movimenti autonomi. Il 14 novembre è stato convocato uno sciopero generale, il secondo dell’era Rajoy, in un contesto dominato dal fantasma del salvataggio dell’economia, dopo quello bancario e in attesa delle misure draconiane messe in atto dall’esercutivo il cui obiettivo è un taglio al deficit.
Nel 2011 il prodotto interno lordo annuo pro capite è di certo piu’ alto nel paese Basco e in Catalonia con un un tasso di disoccupazione che è piu’ basso che nell’intera Spagna: il che dopo i risultati delle elezioni di domenica puo’ tradursi in una spinta alle forze nazionaliste.
Intanto la Catalogna risulta attualmente la regione più indebitata tra le 17 comunità autonome in cui è suddivisa la Spagna, con un debito di 44 miliardi di euro, pari al 22% del Pil. A fine agosto il Governo di Barcellona si era visto costretto a chiedere un aiuto di 5 miliardi di euro a Madrid per poter far fronte al rimborso del debito
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