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Per Mariano Rajoy è un test cruciale: il voto locale di questa domenica in Galizia e nel Paese Basco può costargli caro, con la Spagna alla seconda recessione in tre anni. Nella sua regione natale il premier conservatore rischia una dura punizione per la gestione della crisi nell’Eurozona. Nonostante Rajoy abbia temporeggiato nella richiesta dell’aiuto internazionale, proprio per non scatenare ancora di più l’ira dei quasi tre milioni di elettori della Galizia, una regione che è stata dominata dal partito popolare per 24 degli ultimi 31 anni.
E si vota anche nel Paese Basco, per la prima volta dopo l’annuncio della fine della violenza da parte dell’Eta, e con il vento di indipendenza che soffia in Europa. “Prima o poi è una cosa logica, indipendenza, questo penso – dice una donna a Bilbao -. Ma non è necessario seguire la Catalonia o la Scozia. Lo stiamo chiedendo da tempo, è stato dimostrato che il Paese Basco è un’entità a sé”.
Il Paese Basco si appresta a eleggere un Parlamento regionale che dovrebbe fare emergere una forte componente indipendentista. Una preoccupazione in più per Rajoy, che avrà poi un’altra gatta da pelare: il voto del 25 novembre in Catalonia.
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