Dieci anni dopo l’affondamento della petroliera Prestige al largo delle coste della Galizia è cominciato il maxi-processo contro i presunti responsabili del disastro ecologico. Al processo parteciperanno 70 avvocati, 27 procuratori, 140 testimoni, 98 periti tecnici e 2mila parti civili, per un’inchiesta di 230mila pagine. Tutti numeri enormi, meno quello degli accusati che siederanno sul banco degli imputati, appena quattro. Il principale è il greco che capitanava la petroliera, Apostolos Mangouras; stessa nazionalità ma accuse leggermente meno gravi per Nikolaos Argyropoulos, il capo macchine; Ireneo Maloto, il terzo imputato, è membro dell’equipaggio filippino che restò a bordo fino all’ultimo con Argyropoulos che sarà processato in contumacia perché irreperibile, l’unico imputato spagnolo è l’ex direttore generale della Marina mercantile, José Luiz López-Sors, accusato di imprudenza per avere indicato all’equipaggio la rotta dove sarebbe poi affondato il carico. Durante la prima udienza la richiesta danni è salita a 4.121 milioni di euro.  

 

Il disastro si verificò il 13 novembre del 2002 quando un forte temporale provocò una falla nella stiva della nave che stava transitando di fronte alla costa galiziana di Finisterre. Il Prestige era salpato qualche giorno prima dalla Lettonia con a bordo 77mila tonnellate di greggio di bassa qualità. Sei giorni dopo, il 19 novembre, la petroliera affondò a 3.600 metri di profondità provocando una marea nera che avrebbe devastato tutta la costa atlantica spagnola, quella portoghese e che arrivò ad inquinare anche le spiagge francesi. La nave affondata batteva bandiera bahamense, era di proprietà della liberiana Mare shipping, aveva come armatore la greca Universe Maritime, era assicurata in Regno Unito e circolava con un certificato statunitense per conto dell’elvetica Crown Resources. Un complesso groviglio internazionale che ha impedito l’accertamento di ulteriori responsabili del disastro oltre ai quattro imputati. 

 

La seconda udienza, la prima in si terranno gli interrogatori, si terrà il 13 novembre prossimo, in occasione del decennale della catastrofe. La sentenza di primo grado è prevista per settembre 2013.  

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