CAGLIARI –Il sostituto procuratore Daniele Caria ha sollecitato una condanna a 2 anni per Carlo Lolliri, l’amministratore delegato della Portovesme srl accusato di corruzione. Lolliri, secondo l’accusa, avrebbe versato 9.000 euro all’ex sindaco Adriano Puddu per il via libera ad un parco eolico su terreni gravati da usi civici. Sul banco degli imputati, assieme a Lolliri, l’ex assessore al Comune di Portoscuso Selena Galizia, accusata di concussione sessuale. Davanti al giudice per le udienze preliminari, Giuseppe Pintori, questa mattina è stata trattata soltanto la parte relativa al manager della Portovesme. Nella prossima udienza, fissata per il 30 ottobre (udienza pomeridiana) verrà presa in esame quella dell’assessore alle politiche sociali Selena Galizia: accusata di concussione sessuale perché, secondo la tesi dell’accusa, avrebbe concesso dei sussidi ad alcune donne in difficiltà economica, in cambio di favori sessuali all’ex primo cittadino.

Sulle scalinate del Palazzo di Giustizia i rappresentanti del Comitato Carlofortini Preoccupati hanno indetto un sit-in con striscioni e bandiere. Una voce che da tempo urla basta alle “fabbriche dei veleni”, che questa mattina ha ribadito ancora una volta la necessaria difesa degli usi civici, terreni che secondo loro, dovrebbero essere usati dalla collettività e non da privati per fini puramente speculativi.

“Questa è una fabbrica fatta per bruciare veleni – commenta l’ambientalista Antonello Repetto del Comitato di Carloforte – è già tre-quattro volte che arrivano le scorie radioattive. Mi auguro soltanto che il portale radiometrico installato sia già attivo”. In piena solidarietà con gli operai della Portovesme conclude: “Penso che quello che succede in questa fabbrica, di cui Lolliri è capo a livello sardo, non vada bene”.                                                                                                                                                            

Comments

Leave a Reply

You must be logged in to post a comment.