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La Costa da Morte (Costa della Morte), da Malpica a Ribeira passando per Fisterra, è senza dubbi una delle zone di maggior interesse della parte nord orientale della penisola per il drammatismo dei suoi paesaggi segnati dal tracciato curvilineo dei sentieri che portano a piccoli villaggi di una bellezza unica e per i meravigliosi fari che corrono lungo la dorsale costiera e servono come rotta culturale e paesaggistica della geografia galiziana.
Tra Tosto e Vilàn, si apre uno dei territori più selvaggi di questa parte della Spagna, con uno spettacolare faro, quello di Capo Vilàan, a Camariñas (il cui nome deriva dai merletti elaborati dalle donne del posto), sicuramente uno dei più interessanti e il primo in Spagna a utilizzare luce elettrica. Sempre in questa zona, prima di arrivare a La Coruña, c’è il faro bianco di Punta Laxe, a Laxe; da visitare assolutamente perché sorge in uno spazio naturale privilegiato.
A seguire il faro di Capo Fisterra (“confini della terra”), l’estremità più occidentale dell’Europa. In epoca romana si credeva che il sole tramontasse lì ogni notte e che fosse abitato da mostri. É qui che tradizionalmente si recano i pellegrini alla fine del Cammino di Santiago, per bruciare i propri abiti in un atto simbolico di purificazione.
E poi Lira, una perla senza tempo, il Castro di Baroña, un piccolo ed antico villaggio marittimo risalente al I sec. a.C. tra i più importanti al mondo per la sua bellezza e conservazione.
A pochi km da Barona, c’è poi il Parco Naturale delle Dune di Corrubedo e a pochi chilometri da Ribeira, per chi fosse interessato, sorge il dolmen di Axeitos, un monumento megalitico eretto nel IV millennio a.C.
(Foto da Diaframmando.it)
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