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L’infelice frase del deputato spagnolo Guillermo Collarte del Partido Popular gli ha attirato una marea di critiche



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Guadagna oltre 5.100 euro al mese ma ha detto di non farcela. Per questa frase a dir poco avventata il deputato spagnolo Guillermo Collarte del Partido Popular ha dovuto chiedere pubblicamente scusa, anche se non sembra realmente convinto visto che continua a non capire perché lo abbiano “linciato vivo” per “aver detto la verità” in una Spagna sempre più in crisi. 

“Con i 416 euro che percepisco come consigliere, che non bastano per nulla; i 4.200 euro netti che più o meno guadagno come deputato e i 290 che mi versano come funzionario della Giunta galiziana, percepisco in totale 5.100 euro e me la passo davvero male”, aveva confessato domenica in un’intervista al quotidiano locale La Voz de Galicia.

Criticato anche dai vertici nazionali e regionali del PP, travolto da un diluvio di critiche, in poche ore il deputato è diventato bersaglio dell’irritazione e dello sdegno nei blog dei quotidiani e nei sociale network.

In dichiarazioni a Radio Cadena Ser, il deputato  ha chiesto ieri nuovamente scusa, con l’effetto però di rilanciare nuovamente la polemica.

“Chiedo scusa a chi si é sentito offeso, so perfettamente che ci sono persone che con 400 euro al mese o anche meno la stanno veramente passando male”, ha dichiarato. Per poi aggiungere come giustificazione: “Guadagnavo 12.000 euro al mese e la mia famiglia ha dovuto adattarsi alla nuova situazione economica. Pago due mutui molto cari per due case di proprietà e i miei figli quest’anno non sono potuti andare in Inghilterra per i corsi di lingua”.

58 anni, originario della Galizia, sposato e padre di tre figli, Guillermo Collarte Rodriguez è ingegnere civile. Per dedicarsi alla politica, ha rinunciato alla gestione di Xestur Ourense, un’impresa del settore delle costruzioni. “Vengo da Ourense a Madrid tutte le settimane – si lamentava nell’intervista al quotidiano galiziano – ed è vero che ci pagano i biglietti e che nella Capitale vivo a casa di mia madre, però ceno fuori e la benzina la paga dalle mie tasche”. “Riconosco di essere un privilegiato, ma venendo dal livello di entrate che avevo, é una batosta enorme”, concludeva.

28 agosto 2012

La Redazione

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