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La neve di lunedì 23 aprile a Ottawa, capitale del Canada (fonte http://ottawa.ctv.ca)
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La tempesta di neve primaverile che lunedì 23 aprile ha colpito il nordest degli USA ha provocato la chiusura di molte scuole e privato della corrente elettrica migliaia di utenti. Gli stati più colpiti sono stati Virginia, West Virginia, Pennsylvania, Maryland, New Jersey e New York. La neve ha localmente superato i 30 cm negli Appalachi già a quote di media collina, ma un sottile deposito bianco al suolo si è depositato già a 300 metri di quota. Su Maine e New Hampshire hanno invece prevalso le piogge, anche abbondanti, a Portland sono caduti 77 mm tra le 6 GMT di lunedì e la stessa ora di martedì. La tempesta si è poi spostata verso il Canada meridionale, interessando lunedì soprattutto il Quebec con forti piogge, neve anche a quote molto basse e raffiche di vento fino a 100 km/h. Negli aeroporti di Montreal e Ottawa (3 cm di neve nella capitale) vi sono stati ritardi e cancellazioni a causa delle nevicate.
Ma a dispetto della neve al nordest, è ancora il caldo a fare notizia negli Stati Uniti. Dopo il marzo più caldo della storia, accompagnato da una valanga di record mensili, ecco arrivare la notizia che nella Death Valley, in California, lunedì 23 aprile 2012 si è raggiunta una temperatura massima di 113°F pari a 45,0°C. E’stato uguagliato il valore più alto mai registrato in tutti gli States ad aprile. 45,0°C erano già stati raggiunti infatti il 24 aprile 1946 alla vecchia stazione di Greenland Ranch. Ma negli USA occidentali una lunghissima catena di record mensili sono stati battuti, e talora disintegrati, anche in Texas, fra cui Abilene, Midland, Lubbock, San Angelo (tutte arrivate a 40,0°C) e Amarillo (37,2°C, siamo a 1100 m). 111°F (43,9°C) a Knox City e 109°F (42,8°C) a Haskell i valori più elevati.
Nella giornata di mercoledì 25 aprile (e in misura minore anche giovedì 26) vi sono stati forti venti, associati alla profonda depressione denominata Petra, sulle coste della Galizia (Spagna), del Portogallo settentrionale e della Francia (non solo le coste atlantiche). In Galizia, le raffiche hanno raggiunto i 156 km/h a Carballeca, 153 km/h a Cedeira, 130 a Taramundi. Onde fino a 7 metri di altezza hanno martellato le coste galiziane e del nord del Portogallo. In Francia, raffiche a 122 km/h a Pointe du Raz, 113 a Beg Melen, 109 a Le Talut, 108 a Penmarch, 106 a La Heve, Landivisiau e St.Sauveur, 102 a La Hague e Ouessant. Sulle coste mediterranee francesi, raffiche fino a 122 km/h a Cap Bear.
Sta arrivando il caldo in Italia, caldo che arriva dal nord Africa e infatti in Algeria le temperature massime di giovedì 26 aprile sono state molto elevate, tanto nel settore sahariano quanto tra i rilievi dell’Atlante e sul Mediterraneo. Nel Sahara, citiamo In Salah 41,0°C, Adrar e Timimoun 39,0°C, Hassi-Messaoud 35,7°C (medie delle massime di aprile 33,2°, 32,1°, 30,5° e 28,6°C). Nell’Atlante, Tebessa 30,0°C e Constantine 29,1°C (medie 19,2° e 18,2°C). Sul Mediterraneo, Skikda 35,0°C e Annaba 33,7°C (medie 19,5° e 20,2°C). Caldo anche in Tunisia, con massime 35,5°C a El Borma, 34,5°C a Tabarka, 32,4°C a Kairouan e 32,0°C a Tunisi (23,3° e 20,7°C le medie delle massime di aprile di Kairouan e Tunisi).
Il 25 aprile, invece, l’onda calda associata alla precedente depressione Olga ha portato il termometro fino a 31,6°C a Iraklio (isola di Creta, Grecia) ma anche in Bulgaria e nel sud della Romania si sono superati i 30°C. In Bulgaria, Rossue 31,4°C, Svichtov 30,9°C, Plovdiv 30,5°C, Pleven 30,0°C. In Romania, 30,1°C a Bucarest.
E’ancora in Myanmar l’epicentro del caldo in Asia. Giovedì 26 aprile, Monywa 44,5°C, Nyaung-U 43,0°C, Mandalay 42,5°C, Kalewa 42,2°C. Le medie delle massime di aprile di Monywa, Mandalay e Kalewa sono 38,3°, 38,4° e 36,1°C.
Ancora una giornata di forti piogge in Corea del Sud mercoledì 25 aprile. Tra le 12 GMT di martedì e la stessa ora di mercoledì, 120 mm a Wando, 100 a Jindo Radar, 76 a Chungmu, 60 a Suncheon, 58 a Sogwipo.
Intense precipitazioni mercoledì 25 aprile anche tra nord Argentina e Paraguay. Tra le 6 GMT del 25 e la stessa ora del 26 aprile, 122 mm a Iguazu (Argentina), 118 a Caazapa (Paraguay), 70 all’Aeropuerto Guarani (Paraguay), 62 ad Asuncion (Paraguay).
Piogge torrenziali negli ultimi giorni anche in Kenya. Tra le 18 GMT di lunedì 23 e la stessa ora di martedì 24 aprile, 64 mm a Nairobi e 47 a Kisumu. Nelle 24 ore successive, 78 mm a Embu, 58 a Nyeri. A causa delle torrenziali piogge primaverili, molti fiumi hanno rotto gli argini e le acque hanno inondato centinaia di ettari di territorio coltivato, travolgendo tutto quello che hanno incontrato sul loro cammino. Il bilancio del maltempo è drammatico, per ora si contano trentasei morti, almeno 5 dispersi ed oltre ottomila persone sarebbero sfollate. Le autorità locali stanno organizzando i soccorsi, ma la situazione è resa complicata dall’interruzione di numerose vie di comunicazione, con vaste zone del paese che risultano isolate. La strada che collega la capitale Nairobi con l’importante città portuaria di Mombasa risulta tuttora interrotta. A Kitengela, nel sud del paese, diverse centinaia di famiglie sono isolate nei loro villaggi e nelle loro fattorie a causa dell’interruzione delle vie di comunicazione. Le inondazioni hanno distrutto completamente centinaia di ettari di terreni coltivati, per cui il governo di Nairobi dovrà preoccuparsi sin da subito a come affrontare la drammatica crisi alimentare che si abbatterà sulle zone attualmente colpite dalle inondazioni. Il mese di aprile costituisce per quasi tutto il Kenya il più piovoso dell’anno, la media mensile di Nairobi è 289 mm.
Giovanni Staiano – © RIPRODUZIONE RISERVATA
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