Sesto appuntamento con la rubrica a cura di Tuttonocerina.com: “Amarcord” che si occupa di riportare alle menti dei tifosi le partite più belle della storia centenaria della Nocerina.

Foggia-Nocerina 0-1

Foggia (4-3-3): Santarelli; Candrina, Regini, Salamon (34´ st Agostinone), Torta; Romagnoli, Farias, Burrai; Sau, Laribi (34´ st Varga), Insigne. A disp.: Ivanov, Caccetta, Tomi, Rigione, Marinaro. All.: Zeman

Nocerina (3-4-3): Gori; Scalise (16´ st Nigro), Di Maio, De Franco; Pomante, De Liguori, Catania, Bruno; Castaldo (42´ st Galizia), Negro (31´ st Petrilli), Bolzan. A disp.: Amabile, Marsili, Cavallaro, Servi. All.: Auteri

Ammoniti: Di Maio (N), Romagnoli (F), Burrai (F)

Marcatori: 6’st Pomante (N)


Non è una scelta casuale quella di riportare alla mente dei tifosi rossoneri la recente promozione in Serie B. Non è sadomasochismo, oppure scarsa coscienza delle emozioni, bensì è un monito per ridare speranza e gioia ad una piazza depressa dalla sconfitta contro la Reggina. Quasi un anno fa, solo 365 giorni, i rossoneri erano nell’Olimpo del calcio, Nocera una città in festa e l’entusiasmo era alle stelle. Bastava guardarsi in torno, soffermarsi sugli sguardi dei tifosi impazziti che quella non era una giornata qualsiasi, che quella era una data da scolpire col fuoco nella mente e nel cuore. Ventiquattro ore lunghissime, partite dalla vigilia del match con gli autobus pronti per la partenza verso Foggia. Bastava un pari alla Nocerina per poter stappare lo champagne in anticipo, ma quella Nocerina era insaziabile, non si fermava davanti a niente. I rossoneri, da veri caterpillar della categoria, dopo una prima frazione sofferta asflatavano il Foggia di Zeman grazie ad una rete di Pomante. Un difensore, senza vizio del gol, trovatosi al posto giusto nel momento giusto. Gol seguito dal contemporaneo frastuono dei tifosi presenti allo “Zaccaria” e da quelli rimasti a Nocera, ma collegati con ogni mezzo con la vicina Puglia. Il fischio finale a sugellare la realizzazione di un sogno, l’attesa poi per abbracciare i propri beniamini al “San Francesco” e poi la festa, la festa, la festa. Così ripetuta da diventare quasi monotona e quella canzoncina che cantavano calciatori e tifosi insieme come un ritmo infernale nella mente. Quella Nocerina e questa Nocerina, cambiano gli interpreti, la categoria, le ambizioni, ma questo è il momento di lottare per non vanificare quanto di buono fatto fino ad ora. Ripensare a quella gara, Amarcord più forte non potrebbe esserci, per sperare in un nuovo botto esterno. Quella volta i rossoneri si conquistarono la B, ora possono riprendersela.

 

 

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